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Benincasa da Laterina
Quiv’era l’Aretin che da le braccia
fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte
(Purgatorio, Canto VI, vv.13-14)
fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte
(Purgatorio, Canto VI, vv.13-14)
Nasce a Laterina nel XIII secolo, è stato giudice in vari comuni italiani tra i quali Siena nel 1285, dove ricopre anche la carica di vicario del podestà conte Guido de Battifolle dei Conti Guidi quando quest’ultimo partì con l’esercito per vendicare la morte del conte Tollo da Prata.
Durante il periodo a Siena Benincasa si trovò a dover condannare a morte alcuni membri di una famiglia di violenti e rubatori di strade che avevano sottratto a Siena un castello in Maremma, dove avevano posto la base per le loro imprese.
Uno dei giustiziati era parente stretto del masnadiero Ghino di Tacco, da qui nacque l’odio inestinguibile in Ghino che saputo che Benincasa era stato chiamato a Roma a svolgere la funzione di giudice, lo seguì travestendosi e lo uccise decapitandolo, fuggì poi portando con sé la testa della vittima come trofeo.
Fonte Testo: Ricerca della Rete Documentaria Aretina
Fonte foto: casentinopiu.it
Durante il periodo a Siena Benincasa si trovò a dover condannare a morte alcuni membri di una famiglia di violenti e rubatori di strade che avevano sottratto a Siena un castello in Maremma, dove avevano posto la base per le loro imprese.
Uno dei giustiziati era parente stretto del masnadiero Ghino di Tacco, da qui nacque l’odio inestinguibile in Ghino che saputo che Benincasa era stato chiamato a Roma a svolgere la funzione di giudice, lo seguì travestendosi e lo uccise decapitandolo, fuggì poi portando con sé la testa della vittima come trofeo.
Fonte Testo: Ricerca della Rete Documentaria Aretina
Fonte foto: casentinopiu.it