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Il 24 marzo 1893 nasce Gastone Brilli Peri
Gastone Brilli-Peri (Firenze, 24 marzo 1893 – Tripoli, 22 marzo 1930) è stato un ciclista su strada, pilota motociclistico e pilota automobilistico italiano.
A Gastone Brilli Peri - che è citato nella canzone Nuvolari di Lucio Dalla - è stato intitolato lo stadio di Montevarchi.
Gastone Brilli-Peri era figlio del conte Alessandro Brilli-Peri e della marchesa Elisa Alli Maccarani, residenti a Firenze, ma come molte famiglie nobili fiorentine, proprietari anche di una serie d'immobili e terreni in campagna tra i quali anche a Montevarchi in località Giglio. Infatti Gastone preferì vivere nella nostra città anziché a Firenze (tanto da trasferirvi anche la sua residenza) e si considerava a tutti gli effetti montevarchino.
Particolare anche il modo con cui Brilli Peri arrivò a correre per l’Alfa Romeo. Nel 1925 durante il Gran Premio di Francia morì Antonio Ascari che era colui che guidava la famosa P2. Fu così che l’Alfa Romeo al gran premio successivo del 6 settembre 1925, a Monza, l’ultimo di quella stagione, chiamo proprio Brilli Peri a guidare proprio l’Alfa P2. Chiamò lui perché nelle corse precedenti si era dimostrato un grande pilota e un grande temerario sulle auto, senza paura e pronto a rischiare, pur di sfruttare al massimo le potenzialità del mezzo che era chiamato a condurre.
Fu quello di Monza, un Gran Premio intenso e ricco di colpi di scena, ma dopo 80 giri di pista e dopo circa 800 km, Brilli Peri sfrecciò sul rettilineo d'arrivo per primo sotto la bandiera a scacchi con un tempo di 5 ore, 14 minuti e 33 secondi. Grazie a questa vittoria l'Alfa Romeo diventò campione del mondo.
Brilli Peri ha poi continuato a correre per l’Alfa Romeo e per altre case, ottenendo grandi successi, fino a quando non morì durante le prove del Gran premio di Tripoli il 22 marzo del 12930.
Il corpo di Gastone Brilli Peri rientrò a Montevarchi il 28 marzo dove fu allestita una camera ardente nella Chiesa della Misericordia. Mentre in tutta la città le bandiere erano a mezz'asta, il 29 marzo fu celebrato il funerale al quale partecipò una grande folla arrivata da tutta l'Italia.
Un funerale che il nonno di Andrea, Amedeo Rossini, ancora ricorda. In memoria del figlio scomparso, la madre Elisa lasciò la villa di Montevarchi alle suore Calasalanziane che la adibirono ad asilo infantile intitolandolo al pilota.
La marchesa donò anche una campana alla Chiesa del Giglio.
Fonte testo: Wikipedia