Sapevate che....
Il 19 luglio 1944 Montevarchi fu liberata dal nazi-fascismo
La liberazione di Montevarchi dal nazi-fascismo avvenne il 19 luglio del 1944, mentre Levane fu liberata il 24 luglio.
Non furono giorni facili quelli che hanno preceduto il 19 luglio del 1944, giorni di dolore, di morte, di fatica.
I movimenti dei reparti tedeschi che operarono nella valle dell’Arno per rallentare l’avanzata anglo-americana, operarono cruente rappresaglie, ci furono scontri e battaglie anche qui da noi, come quella di Ricasoli.
La guerra lasciò una pesante eredità con danni ingenti a gran parte del patrimonio pubblico.
Bombardamenti avevano colpito in modo cruento Levane, i tedeschi in ritirata avevano minato e distrutto i ponti che attraversavano il torrente Dogana, il palazzo littorio era stato danneggiato e anche l'obelisco dedicato a Garibaldi fu colpito dalle schegge.
Non solo Montevarchi in quelle settimane aveva subito danni e lutti, ma tutti i centri valdarnesi prima che i battaglioni inglesi e canadesi liberassero il nostro territorio.
Ma proprio nei giorni in cui Montevarchi ritrovava la sua libertà, tre vigili del fuoco che lavoravano in questo distaccamento, trovarono la morte proprio per mano dell’oppressore in fuga.
Infatti il 19 luglio del 1944 i vigili del fuoco, Amerigo Centi, Libero Baldi, Consalvo Righeschi, mentre erano intenti a sabotare un camion che era stato requisito dai tedeschi, furono scoperti dai nazi – fascisti.
I tre pompieri furono immediatamente catturati e senza alcun processo condotti in località Borro al Quercio, nella zona posta al confine tra i comuni di Montevarchi e San Giovanni Valdarno.
Lì furono fucilati e i loro corpi gettati nel torrente; soltanto dopo diverso tempo fu possibile ripescare i loro corpi. Infine 5 giorni dopo anche Levane fu finalmente liberata.
I movimenti dei reparti tedeschi che operarono nella valle dell’Arno per rallentare l’avanzata anglo-americana, operarono cruente rappresaglie, ci furono scontri e battaglie anche qui da noi, come quella di Ricasoli.
La guerra lasciò una pesante eredità con danni ingenti a gran parte del patrimonio pubblico.
Bombardamenti avevano colpito in modo cruento Levane, i tedeschi in ritirata avevano minato e distrutto i ponti che attraversavano il torrente Dogana, il palazzo littorio era stato danneggiato e anche l'obelisco dedicato a Garibaldi fu colpito dalle schegge.
Non solo Montevarchi in quelle settimane aveva subito danni e lutti, ma tutti i centri valdarnesi prima che i battaglioni inglesi e canadesi liberassero il nostro territorio.
Ma proprio nei giorni in cui Montevarchi ritrovava la sua libertà, tre vigili del fuoco che lavoravano in questo distaccamento, trovarono la morte proprio per mano dell’oppressore in fuga.
Infatti il 19 luglio del 1944 i vigili del fuoco, Amerigo Centi, Libero Baldi, Consalvo Righeschi, mentre erano intenti a sabotare un camion che era stato requisito dai tedeschi, furono scoperti dai nazi – fascisti.
I tre pompieri furono immediatamente catturati e senza alcun processo condotti in località Borro al Quercio, nella zona posta al confine tra i comuni di Montevarchi e San Giovanni Valdarno.
Lì furono fucilati e i loro corpi gettati nel torrente; soltanto dopo diverso tempo fu possibile ripescare i loro corpi. Infine 5 giorni dopo anche Levane fu finalmente liberata.